Wix ha copiato WordPress, ha detto Matt Mullenweg

Alla fine di ottobre Matt Mullenweg ha scaricato l’applicazione per dispositivi mobili di Wix e si è accorto di avere “come un déjà vu. L’editor mi era familiare. Come se l’avessi usato prima“.

Il creatore di WordPress si è praticamente accorto che quelli di Wix hanno copiato in toto il codice del CMS rilasciato dalla Automattic senza però rimettersi alla licenza GPL, ovvero quella che nell’open source impone quanto meno di dire che il proprio software prende la fonte da una programmazione a sua volta protetta dalla licenza GPL.
Quanto Mulleweg imputa a Wix non è tanto l’aver copiato di sana pianta l’impostazione di WP (la licenza GPL prevede questa cosa, purché si citi la fonte), quanto l’ardire di Wix di non aver per niente menzionato Automattic o alcuna traccia della licenza open source con la quale è rilasciato WP.

In maniera molto elegante, Mullenweg ha quindi ringraziato Wix per aver preso spunto da WP, e altrettanto elegantemente ha invitato Wix a rendere il proprio codice open source, così come lo è quello nativo di WP.

Avishai Abrahami, CEO di Wix ha risposto a Mullenweg, che ha postato la risposta sul proprio blog, rispondendo punto per punto alle istanze di Abrahami.
Per esempio alla prima, dove la prima difesa di Wix è un attacco: “Non pensavo stessimo litigando“, dice Abrahami. Al che Mullenweg risponde che non è una contesa, ma un invito a rispettare le regole.

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Matt Mullenweg, CEO di Automattic

Mullenweg lascia la diatriba su un unico livello, che è quello in cui semplicemente contesta a Wix il fatto di aver copiato un codice protetto da licenza GPL senza però renderlo a sua volta open source.
È l’unica richiesta del capo di Atomattic: “Non importa se avete copiato 30 o 30 milioni di stringhe; avete copiato un codice open source e non l’avete reso tale“, come invece stabiliscono i termini della licenza GPL.

La discussione si chiude con un laconico “Spero che quanto scritto sopra chiarisca che noi [di Automattic] pensiamo dove Wix abbia sbagliato e come possa fare a risolverlo“, con cui Mullenweg rinvia tra l’altro l’invito del CEO di Wix a vedersi, “solo dopo che Wix si sia messo in regola“.

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